Storie di vita
Quaranta biografie di italiane e di italiani che partirono alla ricerca di una vita migliore verso la Merica: Brasile, Argentina, Stati Uniti.
1950, Argentina, Biografia di Rialda Rodaro e Luigi Mini
Rialda Rodaro parte per Buenos Aires nel 1950 per raggiungere il marito Luigi Mini, emigrato nel 1948 e impiegato in una fabbrica di calzetti. Per sette anni Rialda e il marito vivono nella stessa casa assieme ad altre due coppie di amici partiti come loro da Pozzuolo alla ricerca di un lavoro. Mentre il marito lavora in fabbrica, lei lavora a domicilio per la stessa ditta. Nel 1952 Luigi si licenzia e decide di mettersi in proprio. Con uno dei friulani con cui viveva costruisce una stanza accanto alla casa presa in affitto e inizia la sua attività in proprio. Nel piccolo laboratorio vengono prodotte le parti in plastica usate per bloccare i tappi delle bottiglie di champagne. Successivamente il marito e il socio decidono di ampliare l’attività iniziando a costruire modellini di macchine. I primi prototipi sono quelle delle macchine da pompiere, della polizia e ambulanze. Gli affari vanno bene, con i guadagni ottenuti da questa attività nel 1957 i due soci acquistano una casa più grande e il capannone poco distante dalla nuova abitazione che diventerà sede della loro fabbrica. Nello stesso anno nasce la prima figlia di Rialda e Luigi. Nel 1963 i due soci rilevano una fabbrica di bambole. Alla precedente attività di costruzione di macchine si aggiunge ora quella nuova. Per una migliore organizzazione del lavoro, la coppia dirige la fabbrica di modellini, mentre il socio con la sua famiglia gestisce quella di bambole. Entrambe le attività procedono molto bene, dai prototipi arrivano a costruire negli anni 70 le macchine telecomandate con batteria e filo. I due friulani lavorano assieme fino al 1978 quando il contratto della società da loro fondata scade. Decidono allora di dividersi le due fabbriche, anche se continuano a collaborare. Nel 1980 la figlia, durante una vacanza in Italia, decide di stabilirsi a Pozzuolo definitivamente e nel 1986 anche Rialda e il marito rientrano nel loro paese d’origine, dopo aver venduto la casa e la fabbrica a Buenos Aires.
[sintesi ricavata da Javier Grossutti (a cura di), Chei di Puçùipalmont. I pozzuolesi nel mondo, Comune di Pozzuolo del Friuli, 2004, p. 29]
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