Memorie

Brani di diari privati e album di ricordi per le avventurose vite degli emigranti, provenienti da archivi pubblici e privati e pubblicazioni.

1889 febbraio 14, San Paulo, Ferrari Carlo

Carissimo Amico,
In poche parole ti faccio avvertito che sono arrivato sano in America, come pure Modesto e tutti di famiglia.
Io come la famiglia Pederzoli, che siamo tutti uniti, abbiamo avuto la fortuna di trovare lavoro. Dico fortuna, perché qui a trovar lavoro è come a Modena vincere un terno al lotto!
Grazie a Dio, noi si guadagna una discreta giornata, e si vive mediocremente.
Ho ritardato a scrivervi per dirvi la pura verità di quanto accade in questa terra straniera. Appena arrivato tutte queste migliaia di persone le radunano in un gran locale che viene chiamato Ospedaria d’immigrazione. Basterebbe che qualcuno di voi si portasse in questo luogo perché versasse a torrenti lagrime di sangue!
Alle imprecazioni, ai gemiti, alle esclamazioni, alle preghiere, alle suppliche di tanti emigrati, si scuoterebbero un cuore fosse pur cerchiato di ferro! Molti vengono mandati lontano venti o trenta miglia, alla coltivazione dello zucchero e del caffè; e per mercede hanno appena il vitto dimodoché sono costretti a fuggire. Almeno questo vitto fosse buono! Ma invece solo riso e polenta, senza pane, e per giunta al guadagno molti sono divorati dai bissi e dalle berne che moltiplicati cadono malati.
Molti muoiono ed altri ritornano a quella buona Ospedaria, al solo fine di non morire di fame. Non crediate che in questa terra vi sia dell’esagerazione. No davvero! Anzi ho di molto diminuito la crudeltà di questi selvaggi. Ogni mente elevata, ogni ardito scrittore, si troverebbe confuso a farne una minuta e verace descrizione.
Buon amico, fammi il piacere di salutare mia madre e figlio e dirle che alla fine del mese manderò loro un po’ di denaro. Salutami ancora i miei fratelli e sorelle e leggerai loro questa lettera come pure a tutti i nostri amici che dirai aver io la speranza fra pochi anni di bere alcune spumanti bottiglie alla salute della mi patria e della fedele amicizia.
Di nuovo salutandoti mi dico il
Tuo Amico

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