Memorie

Brani di diari privati e album di ricordi per le avventurose vite degli emigranti, provenienti da archivi pubblici e privati e pubblicazioni.

1892, Buenos Aires, Luis Bellini

Mio nonno è venuto in Argentina nel 1892 e si è stabilito direttamente a San Carlos Centro. In precedenza, un suo fratello veniva tutti gli anni per occuparsi delle macchine trebbiatrici e lo informò sull’evoluzione dell’agricoltura in questa zona. San Carlos fu una delle prime tre colonie agricole della provincia di Santa Fe, dopo Esperanza e assieme a San Jerónimo del Sauce, meglio conosciuta come ElSauce, dove poi si formò San JerónimoNorte.

Questa zona era pura pampa, terreni pianeggianti, senza alberi. Qui, nella stessa San Carlos, non c’erano alberi, solo arbusti. A incaricarsi di piantare gli alberi furono gli stessi agricoltori, per offrire ombra agli animali, che erano i loro veri macchinari. Perché furono i cavalli e i buoi i primi strumenti per sfruttare la terra che loro ebbero a disposizione. Optarono per il cavallo, che è più agile, più veloce, anche per spostarsi da un posto a un altro. Bisogna pensare che la prima industria che nacque in queste colonie fu quella dei carri. […] Erano già veramente delle piccole fabbriche, e alcune grandi. Dato che si faceva tutto a mano […] ci lavoravano fino a cinquanta operai […].

Quando mio nonno arrivò a San Carlos Centro, la sua ultima specializzazione non gli serviva a niente. Qua il problema era un altro. Però lui si portò dietro un’officina al completo: si portò un tornio, una limatrice, un sacco di attrezzi, vari bauli che caricò sulla linea Ferrocarril Mitre fino a Matilde – lui già era aveva saputo da suo fratello che la ferrovia arrivava fino a Matilde – e da lì trasportarono tutto sui carri fino a San Carlos Centro. […]

I progetti che si era portato, secondo quello che raccontava, puntavano ad avviare un’industria metallurgica come quella che aveva visto e sperimentato in Europa. Quello era il suo orizzonte. […]
Mio nonno, ogni tanto, andava in Europa. Non tutti gli anni, però ogni tanto ci andava per vedere le nuove invenzioni […]. La prima macchina saldatrice autogena che fu installata nella zona, in un raggio di venti leghe, fu quella di mio nonno, e la portò con uno di questi viaggi. […]

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