Memorie

Brani di diari privati e album di ricordi per le avventurose vite degli emigranti, provenienti da archivi pubblici e privati e pubblicazioni.

1907, Buenos Aires, Fiorindo Quacquarini

Miei cari genitori e consorte
Questa è la Direzione
Estacion la SparmasFricorifico
Repubblica Argentina

20 gennaio 1907
Oggi giunse un mese che io sono arrivato in America. Di salute stiamo pienamente bene, così speriamo che sia di voi tutti. Vi scrissi una lettera da Bueneasaris [sc. Buenos Aires] il giorno 23 Decembre e credo che l’avrete ricevuta verso il ventuno o ventidue di gennaio corrente anno, e un’altra volta vi scrissi da Soldini […]. A Soldini, non trovando lavoro, pensai di arrecarmi qui alla Sparmas. Si combinò a venire dalla coseccia Angelo Palombarini e disse ci vengo anch’io [sc. cosecha, il raccolto]: così venuti qua trovammo subito lavoro […]. Io lavoro nella ammazzatura dei bovi. Si lavora a cottimo. Si comincia la mattina alle cinque, alle undici si va a mangiare e poi si rimette sotto a mezzodì e si finisce tra le due e mezzo e le tre. Se ne ammazza 420 il meno, 450 e il più 500 al giorno. Io raccolgo il sangue quando le scanna, gli metto sotto una latta […] e poi lo metto in un mastello e lo porto al suo destino, e ci fanno tutto concime. Credo sia un lavoro che ce si campa bene, non vi pare? Ma bisogna stare attento a lavorare d’occhio, e per ora pare che mi gusta, poi per prendere pratica mi farò cambiare. Qui la carne stà a ragione di nove soldi al chilo la migliore e la minore a sette soldi. Noi mangiamo minestra con carne a bizzeffe, il pane e per companatico. La mattina si beve Latte e Caffè, la sera arostoopure umido con frutti ecc. e poi si beve il Tè [sottolineatura nel testo] e tiene il sapore del mosto cotto ed è buonissimo. […] Su da Nazzareno ci sono stato come otto giorni e ho ricevuto tutte accoglienze. Questo anno gli va male che ci ha avuta la secca e il mais è tutto secco. Sono stato a trovare la famiglia Gatti e stanno tutti bene, ma il mais glie se l’è mangiato tutto e poi tutto l’ancosta [sc. langosta, cavalletta]. Non lo prova. Caro Padre e madre, come state? Spero che state bene. Qui ci fa molto caldo. Pregatemi Iddio che mi dia salute: Vi chiedo la S.Benedizione assieme a Domenico e dandovi un bacio da veri figli. […] Infine dandoci un bacio mia cara Maria e una stretta di mano mi firmo tuo consorte Quacquarini Florindo

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