Lettere
Qui troverai lettere di emigranti italiani dal 1820 fino al 1920, da Argentina, Brasile, USA ai loro parenti in Italia. Da archivi pubblici e privati o pubblicazioni.
1922, Buenos Aires, Famiglia Ghiglione
Fonte: Archivio Ligure di scrittura Popolare
Famiglia Ghiglione(Documenti conservati in ALSP – disponibili gli originali e le scansioni)
Famiglia di Tonno in Valbrevenna (Genova) di origini contadine emigrata in Argentina. La maggior parte delle lettere scritte fra gli anni Venti e gli anni Quaranta del Novecento, arriva da Buenos Aires e vede come protagonista Giuseppe Ghiglione e come destinatari il fratello Emanuele, il nipote Benedetto e la madre Graziosa Rossi. Altre lettere sono scritte da Antonio Gjhiglione e indirizzate alla cognata Graziosa Rossi e al nipote Emanuele. Alcune scritte da Maria Isolabella Ghiglione sono indirizzate al nipote Emanuele.Nel 1921 Giuseppe parte da Tonno (Genova) per recarsi a Buenos Aires alla ricerca di una nuova occupazione. Una settimana dopo l’arrivo in Argentina, Giuseppe trova lavoro come macellaio. A buenos Aires Giuseppe può contare sull’aiuto dello zio Antonio arrivato in Argentina prima di lui. Dopo qualche mese cambia padrone ma non lavoro spinto dalla prospettiva di guadagnare meglio. Questa prospettiva lo spinge a preferire il mestiere di panettiere a quello di macellaio. L’obiettivo primario – si evince dalle lettere – è quello di guadagnare più soldi possibili nel più breve tempo possibile. Dal 1925 è impiegato in una fabbrica di automobili assieme a diversi altri compaesani. In questo periodo alterna il lavoro in fabbrica a quello “nel carbone”. Nel 1927 con quanto guadagnato acquista una carboneria assieme a due compaesani, “Crava e Atilio de Bisi”. Nell’arco di un solo ano questa avventura imprenditoriale fallisce pare a causa della poca affidabilità dei soci. L’ultima notizia lavorativa di Giuseppe si ha nel 1937 quando informa la famiglia di essere impiegato in una fabbrica di automobili.
Alcuni brani di lettere
Giuseppe Ghiglione alla madre Graziosa Rossi
Buenos Aires 10 febbraio 1922Cara MadreIl giorno 5 scorso ho ricevuto la vostra cara lettera in data del 2 Gennaio la quale mifece molto piacere di averla ricevuta nel sentire che vitrovate inperfetta salute come pure tutti infamiglia.Io ho cominciato a lavorrare il giorno 5 del scorso mese di Dicembre cioè lavoro da un macelaio Riguardo ai nostri parenti stanno tutti bene ed io dormo e mangio in casa del zio Antonio.Qui ci fa molto caldo tutti i giorni ho veduto Margherita piuina e brichetti e mina e violante e diversi altri paesani. Altro non miresta che di salutarvi voi e tutti infamiglia, tanti saluti da tutti i nostri parenti e conosciuti.Mifate tanti saluti a Rocco e Giacomino Onorato e Marcello e ai parenti dei Campazzi e chi domanda di me sono il vostro aff. Figlio GiuseppeAttendo pronta risposta
Giuseppe Ghiglione al fratello Emanuele
Buenos Aires 23 Luglio 1922Carissimo FratelloCon molto piacere ho ricevuto latua cara e desiderata lettera il giorno 18 scorso che era in data del 15 Giugno scorso. Iomitrovo inperfetta salute come pure è lostesso i nostri parenti. E cosi osentito è lostesso dite e famiglia. Tutto o inteso quello che tumidici e sono rimasto contento del larivo che hai fatto alla Casina ora parlerò con il zio e lialtri sevivoliono mettere qualche cosa. Io lavoro in una Panaderia e mi paga 70 pessi al mese da mangiare e dormire e la roba mi lava e cucire la moglie di Bardaraco che vive qui vicino ame ci sto bene e non pensate a me che io me la passo bene e appena che posso ti mandero qualcosa. Fammi sapere se il zio a scritto qualche lettera alla madre e nel paese sedicono qualcosa dime o pure del zio.E se viene qualche duno alla merica familo sapere che io vado al porto riceverli perché io lavoro di notte e al giorno sono libero. Il mio padrone che lavoro è di Cremonte un paesino vicino Cabella e lamoglie e di Crevie e sono una buona giente. E riguardo ai paesani che sono qui stanno tutti bene solo che Vitorina sitrova allo spedale che sara quasi un mese ma cosa tiene iononloso I paesani sono tutti asieme e io sono distante da loro una ora e media di travia ma ogni tanto vado a trovarli, anno mandato i soldi per fare la lapide …altro non rimane che salutarti a te e a tutti
Giuseppe Ghiglione alla madre Graziosa Rossi
Buenos Aires, 18 marzo 1923
Il giorno 26 del mese prossimo di aprile sisposa la figlia del zio Antonio cioè Rositta e mianno convitato al sposalisio ma nonso seciandare. e poi vanno in Italia aspaseggiare…
Buenos Aires, 5 maggio 1923
Ho ritardato qualche giorno ascrivere perché il giorno 26 di aprile siè maritato lafiglia del zio Antonio cioe Rositta e il primo de maggio dovevo andare in Campana per mandarvi tutte le notizie asieme. Riguardo al sposalisio eravamo più di 100 convidati e anno fatto una bella festa e il lusso che cera insua casa non vipottete inmaginare e quando sono andato in chiesa apsosarsi la acompagnata il zio lasposa e i covidati eravamo in chiesa in due file il zio è passato in mezzo abracetto con lasposa che pareva un Generale quando va in revista a una truppa. Si sono sposati alla sera alle ore 7 e la festa e durata fino alle 4 della mattina.La sposa e suo marito e il padre e la madre del marito il giorno 24 di questo mese vanno a Genova con il vapore Giulio Cesare appaseggiare e vanno in casa di Cloruda e poi a Savona incasa del padre del sposo e poi verso il 25 di lulio ò aiprimi di agosto vanno in antola per qualche giorno e dice il zio di andare mio fratello Emanuele a parlare con Giovanni musante che lo tratta bene.
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