Lettere
Qui troverai lettere di emigranti italiani dal 1820 fino al 1920, da Argentina, Brasile, USA ai loro parenti in Italia. Da archivi pubblici e privati o pubblicazioni.
1900, San Paolo, Bardi Pietro Maria Bo Bardi Lina
Fonte: informazioni ricavate dal sito dell’Instituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi, disponibili all’indirizzo: http://www.institutobardi.com.br/instituto/instituto/historia.html
Pietro Maria Bardi (1900-1999), antiquario, e Lina Bo Bardi (1915-1992), architetto
Nel 1946, il giornalista, commerciante e antiquario Pietro Maria Bardi (1900-1999) portò in Brasile 54 tele di pittori italiani, li espose e li mise in vendita nell’atrio del Ministero della Pubblica Istruzione, a Rio de Janeiro. In quest'occasione venne contattato dall'imprenditore Assis Chateaubriand, che lo persuase a rimanere nel paese, insieme alla moglie, l’architetto Achilina, “Lina”, Bo Bardi (1915-1992), per impegnarsi insieme a lui a creare un museo di arte a São Paulo. Chateaubriand acquistò sei delle tele portate da Pietro Maria Bardi, che, aggiunte ad un piccolo numero di opere che egli aveva già acquistato, andarono a costituire, tutte insieme, il "nuovo" museo a livello embrionale.
Bardi cominciò a seguire Assis Chateaubriand nella sua attività di raccolta del patrimonio artistico di quello che successivamente sarebbe diventato il più importante museo di arte dell'America Latina, il MASP, di cui sarebbe stato direttore per 40 anni. Inizialmente il museo era situato in rua Sete de Abril, al centro di São Paulo, nel nuovo edificio dei Diários Associados, di Chateaubriand. Lo spazio riservato al museo, nel mezzanino dell'edificio, era stato progettato da Lina Bo Bardi. Nel 1968 il museo venne trasferito nella sua sede attuale, nell’avenida Paulista. L'edificio, su progetto originale di Lina Bo Bardi, diventò famoso, tra l'altro, per il suo grande vano di 78 metri di luce, che rimase per molti anni il più grande del mondo. Docente alla Facoltà di Architettura e Urbanistica dell’Università di São Paulo, Lina fu un nome di grande rilievo nell'architettura brasiliana anche per essere stata l’ideatrice della casa ove visse con il marito, la famosa “Casa de Vidro” (1951), oggi inserita dallo Stato tra gli immobili di interesse pubblico. A Salvador, oltre ad aver fondato il Museo d'Arte Moderna di Bahia (1956-1964) e ad averne assunto la direzione, fu anche responsabile dei progetti diretti al recupero del centro storico della città (1986-89). Tra il 1977 e il 1986 restaurò una fabbrica paulistana che risaliva agli inizi del XX secolo, che fu trasformata nell’attuale centro culturale "Sesc Fábrica da Pompéia".
Per quanto riguarda il MASP, tra i fattori principali che contribuirono al successo dell'iniziativa vi fu la presenza di Pietro Maria Bardi, che aveva grande familiarità ed esperienza nel settore del mercato dell'arte ed era quindi piuttosto allenato ad operare le scelte giuste per la costituzione della raccolta.
Si deve sempre all'interessamento di Pietro Maria Bardi in Brasile la presenza di tele di artisti brasiliani come Lasar Segall, Cândido Portinari e Emiliano Di Cavalcanti in Italia, che donarono le loro opere alla Civica Galleria d'Arte Moderna di Milano.
[informazioni ricavate dal sito dell’Instituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi, disponibili all’indirizzo: http://www.institutobardi.com.br/instituto/instituto/historia.html]
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